Salone Internazionale del Libro di Torino 2013

Ecco finalmente l’articolo sul salone del libro di Torino.

A tutti quelli che leggeranno quest’articolo, voglio fare una precisazione: il salone di Torino è attualmente la manifestazione dedicata ai libri più grande in Italia è una delle prime d’Europa. L’edizione 2013 ha visto come “Paese Ospite” il Cile, ha superato i 300.000 visitatori nei cinque giorni di apertura e ha contato un numero di espositori prossimo ai 1.500. Sono numeri impressionanti e visto il pubblico estremamente mirato alla lettura, è il terreno ideale per lo sviluppo di Back.

Parto sabato.

Piove e per trovare il Lingotto (dove si svolge la fiera) mi guardo intorno. Dalla stazione non si vede niente che possa essere vagamente simile ad un complesso fieristico. Disorientato e stanco per il viaggio, casualmente capto una conversazione di una coppia intenta a farsi dare indicazioni da un tassista. Non appena alle mie orecchie giunge la parola “Libro” capisco che abbiamo la stessa destinazione. Calandomi il cappuccio sulla testa e aprendo un ombrellino ridicolo che a mala pena mi riesce a coprire la testa, seguo la coppia. La scena era quella di un film di spionaggio e anche loro se ne accorgono dopo qualche minuto che li inseguo instancabilmente.

Alla fine vedo il ponte e tutto diventa più facile.

Dopo qualche minuto riesco a salirci e devo dire che la fatica di quello zaino pesante quindici chili e la fastidiosa pioggia viene ripagata. E’ il mio primo anno alla fiera e devo dire che si è rivelata molto simile alle aspettative che avevo.

Ottenere un minimo di orientamento nei tre padiglioni della fiera ha necessitato di un’oretta. A quel punto il mio girovagare mi portava sicuro da uno stand ad un altro, seguendo quasi una logica negli spostamenti. I volantini sono stati sparsi un po’ ovunque e questo ha portato un po’ di vita nel sito. Spero di vedere presto dei risultati ancora più consistenti in termini di visite dopo questa mia uscita. 😉

Il bilancio è complessivamente molto positivo. Oltre ai soliti noti, colossi dell’editoria come Mondadori, Rizzoli, Feltrinelli,… ho visto anche molti editori più piccoli e meno conosciuti e anche un viso familiare… Un espositore de “Le Dieci Lune” conosciuto a Modena che mi riconosce e mi da una dritta riguardo a chi portare il volantino di Back. La simpatia di Roma colpisce sempre.

Da citare anche lo stand di Kobo, veramente allestito bene, Book Republic altrettanto curato e naturalmente quello di Multiplayer Edizioni a cui sono molto legato per via della mia passione sfrenata per i videogames.

E’ proprio da quest’ultimo che faccio l’unico acquisto della fiera: “Le Realtà In Gioco – Storie Straordinarie per Vite Ordinarie”. Un libro composto di una lunga serie di racconti che hanno come tema le realtà virtuali. L’acquisto è stato obbligato dato che non ho partecipato al concorso per un soffio (ero già estremamente impegnato con la stesura di Back nel momento in cui era partito) e la curiosità di capire se il mio racconto sarebbe potuto essere inserito in questa raccolta è forte. Mentre lo compro parlo con chi mi batte lo scontrino, che sembra essere più che un semplice cassiere, ma piuttosto parte viva di Multiplayer Edizioni. Lascio anche a lui il volantino ed entusiasta quasi quanto me, mi stringe la mano esortandomi a partecipare al nuovo ed imminente concorso (di cui non si sa ancora molto, anche se ho avuto una piccola dritta…).

Senza dubbio una giornata interessante e che cade nel periodo giusto dell’anno per darmi modo di confrontarmi ancora una volta con il mondo che voglio raggiungere e con cui voglio entrare in contatto il prima possibile. E’ solo una questione di tempo?

To be continued…

BUK Modena 2013

Ecco finalmente l’articolo sull’evento che si è svolto a Modena il 23 e 24 Marzo scorso. Per me è stata davvero occasione di incontri interessanti e credo senza dubbio che da quando è iniziata la campagna per Back e per promuovere il sito, questo sia stato l’occasione in cui imparare di più. Questa volta sono da solo sul treno, nessuno mi ha accompagnato all’evento e nonostante questo sono carico e pronto a tutto. Sinceramente non sapevo che cosa aspettarmi, ma quando sono arrivato di fronte alla fiera, ho capito che quello era il posto giusto per me. Per chi non lo conosce, il BUK è un evento che raggruppa la piccola e media editoria in un unico evento, dove ognuno può presentare le proprie opere e dare modo a scrittore emergenti di farsi notare dalla casa editrici o ricevere informazioni riguardo ad una eventuale pubblicazione. Essendo nuovo di questo mondo, trovare spunti per migliorare il mio percorso non può che farmi bene. Con al mio seguito uno zaino pieno di volantini, mi addentro nella fiera. I primi 20 minuti, li passo cercando di orientarmi nel complesso: ovunque vedo stand, libri dalle copertine interessanti, gente che legge. Una sorta di utopia che raccoglie il baluardo italiano dell’arte dello scrivere. Dopo aver capito l’effettiva estensione della fiera e aver rapidamente passato in rassegna tutti gli stand osservando distrattamente il genere che trattano, decido di cominciare a girare seriamente. La prima persona con cui ho contatto è uno scrittore di libri fantasy, genere che mi ha sempre interessato e che mi ha lanciato nel mondo della scrittura. Si tratta dello stand #82 “La Corte Editore”, che scopro essere un editore di Chivasso, luogo dove sono nato!! Qui viene pubblicizzato senza mezze misure “Le Magie di Omnia”. Presente al BUK anche l’autore Fabio Cicolani (di cui aggiungo il link di wordpress) con cui ho avuto il piacere di parlare. I suoi modi gentili e disponibili anche nei confronti di un ragazzo come me mi lasciano l’impressione di una persona davvero interessante e non appena ritroverò passione nella vena Fantasy, credo mi concederò il lusso di leggermi la sua saga. Davvero un incontro brillante. Subito dopo scopro due altri stand che potrebbero essere importanti per il futuro: si tratta dello stand #83 e #40, rispettivamente “Studio 83” e “Bel-ami editore”. Entrambi mi hanno proposto soluzioni valide per la pubblicazione utilizzando i loro servizi letterali. Da una parte un’ambiente professionale come quello di Studio 83 che promette editor e sistemi per migliorarsi e crescere, dall’altro un editore romano che calca molto sul punto “Nessun contributo richiesto”, un sistema interessante per dire “Non siamo il classico editore che per pubblicare ti chiede dei soldi. Se il prodotto è valido noi scommettiamo su di te!” una cosa interessante che sicuramente terrò in considerazione.

Dopo un po’ di tempo passato a girare a distribuire volantini sia agli editori che ai visitatori della fiera, mi soffermo un secondo ad ascoltare due incontri. Il primo con lo Studio 83, che dimostra gli strumenti che ha a disposizione per promuovere i suoi autori. Nota interessante l’intervento di un autore dal forte accento toscano che ha fatto sorridere tutti mostrando una mail inviata alla casa editrice, lamentando il fatto di non essere stato ricontattato. La relatrice osserva la lettera e pronuncia questa frase: “Ecco vede… Il nostro indirizzo mail è scritto studio83, con il numero, non ottantatre in lettere…” non contento di aver capito il motivo per cui nessuno gli ha risposto per tutti questi mesi, si alza in piedi ed espone l’intera saga dei suoi romanzi (solo dieci volumi) descrivendoli nel dettaglio uno per uno. Arrivato al terzo decido di spostarmi perchè non trattengo un sorriso che va affiorando sul mio viso. Se non altro si è fatto pubblicità…

Il secondo incontro che ascolto invece, è decisamente più interessante, anche perchè si sente come l’argomento sia interessante e diverso dal nuvolone narrativo che mi circonda. Si tratta di Marco Mengoli, autore di “ABC del low cost”. Dimostrando di essere un buon oratore e affabile presenta la sua opera in modo intelligente, dimostrando il suo percorso alla ricerca del famoso “minima spesa, massimo risultato” puntando sulla terrificante crisi che ci attanaglia già da qualche anno. Esempi interessanti e in cui mi ritrovo pienamente. Senza battere ciglio resto ad ascoltarlo fino alla fine della presentazione. Dopo lo incontro allo stand #29 “Il Ciliegio” di persona e trovo che sia una persona veramente interessante e di cui capisco il genio che lo ha spinto a intraprendere la sacra via del low cost. Senza dubbio un incontro che rimane un po’ fuori dal mio bersaglio del giorno ma decisamente gradito. Vi lascio il link del suo sito: http://unavitalowcost.com/ andate a dare un’occhiata, merita davvero. Anche io mi dedicherò alla lettura dei suoi due libri non appena avrò del tempo… Promesso Marco 😉

Ora parliamo degli acquisti:

Il primo allo stand #24 “Edizioni Estemporanee” dove mi colpisce molto il titolo di un libro “Mondo Noir”. Essendo ormai legato a doppio filo a questo genere mi incuriosisce e il venditore mi da modo di capire che si tratta di un libro davvero interessante, oltretutto di un esordiente come il sottoscritto (anche se boliviano…) si tratta di Wilmer Urrelo Zàrate. 150 pagine che mi gusterò il prima possibile. Nel frattempo sentiti complimenti al venditore di quello stand per la sua capacità. Vedremo se il suo consiglio in merito a questo libro era corretto.

Il secondo invece è stato un incontro interessante non solo per il libro che ho preso, ma anche per il gruppo editoriale. Si tratta dello stand #79 “Cut-Up Edizioni” di La Spezia. Alla fine mi faccio tentare da “Notturno Digitale” di Irene Incarico ed Elisa Podestà. Un bel libro che sembra voler fondere molti generi insieme mantenendo un’atmosfera cyberpunk con personaggi veramente particolari… Anche per questo nutro molte speranze e farò in modo di farvi sapere com’è appena l’avrò letto. In questo stand ho lasciato anche un mio piccolo contributo rispondendo alla domanda “Qual è la migliore vendetta?”. Veramente un gruppo di persone interessanti con cui spero di avere ancora dei contatti in futuro, se non altro per il loro entusiasmo e per le loro interessanti iniziative. Bravi davvero!

Costruttiva la discussione a cui prendo parte riguardo alla diffusione degli ebook e dei tablet (dilaganti anche in fiera, ve lo garantisco!) che erodono il mercato dei libri stampati. Da un lato un editore, dall’altro uno stampatore. Opinioni diverse e dettate dal problema e il danno che si creerebbe per i tipografi se davvero prendesse definitivamente piede questa tecnologia, soppiantando la carta stampata. Dall’altra parte l’editore che non necessita più grandi scorte di magazzino, investimenti importanti per la stampa e a ruota la soluzione di molti dei loro problemi. La scrittore penso che l’opera debba essere diffusa il più possibile, quindi i canali digitali sono d’obbligo, oggi, ma da lettore capisco anche che un libro è diverso da un e-reader. La questione rimane aperta…

Esco un secondo per prendere aria un secondo e chi trovo fuori dalla fiera? Manuel Nolan!!! Sicuramente uno degli incontri più interessanti della giornata. Manuel Nolan è un ragazzo che da poco ha pubblicato il suo libro “Le Catene dell’Animo” contando un numero spropositato di download per la sua opera. Senza riserve ci scambiamo idee e trovandomi di fronte ad uno spirito così affine al mio non mi sento di escludere che possa nascere qualche progetto anche di natura differente (qualcuno ha detto cortometraggi?) mettendo insieme le nostre conoscenze e tirando fuori anche qualcosa di molto buono. In pochi minuti mi spiega il percorso che ha seguito con la sua opera e ricavo da lui importanti insegnamenti per il futuro di Back e dei racconti che verranno dopo. Felice di averti conosciuto Manuel!

La pioggia cade fitta mentre con il mio ombrello mi avvio verso la stazione per tornare a casa. Una giornata memorabile.

L’era del 0.99

Non è la prima volta che parlo espressamente di soldi. E’ un argomento importante, oggi come ieri. Nel mondo dell’editoria, si sta affermando, grazie al formato epub e i suoi infiniti derivati digitali, ebook che costano dai 4.99€ ai 0.99.€. Prezzi ridicoli per libri che fino a ieri non potevano esporre in copertina meno di 9.90€.
Cos’è successo?

Inutile anche rispondere: basta carta. L’ebook porta con sè la comodità di disporre di migliaia di titoli sempre con noi su un dispositivo che pesa intorno ai 100 grammi, senza stampare nemmeno un foglio. Tutto viaggia su canali digitali formati solo da elettroni.

Quindi cosa si paga adesso? L’idea, lo sforzo, ogni singola parola battuta sulla tastiera dall’autore e nient’altro. Circa (non dimentichiamoci degli editori e della loro immagine, indispensabile per la distribuzione!)…

Personalmente, trovo che il mondo dei lettori, come quello dei prezzi dei libri cambierà radicalmente. Pensando ad un libro da 0.99 non mi immagino un mattone fantasy di diverse centinaia di pagine, ma piuttosto un racconto ben congegnato di una durata modesta. Abbiamo sempre meno tempo a disposizione. In qualche modo ogni singolo minuto viene eroso dalla routine quotidiana e il tempo per leggere un buon libro si riduce. Spendere meno per qualcosa che impegnerà la nostra fantasia per un tempo minore è un compromesso che ritengo più che valido. Aprire la mente non ai soliti volti noti, autori più che conosciuti sinonimo di qualità, ma ai più piccoli, agli esordienti, o a quelli che lo fanno solo per diletto può svelare dei veri geni che meritano di avere successo quanto i più grandi.

Sempre più spesso mi affido a siti di distribuzione (anche gratuiti come Millepagine dove trovate anche Back) di ebook di sconosciuti o quasi, scoprendo dei veri e propri mondi, rimasti tagliati fuori da grandi distribuzioni solo per colpa della scarsa pubblicità che ricevono e che ricercano.

Sono convinto che con un approccio del genere, più dinamico e simile al concetto di “app” tanto diffuso nel mondo smartphone si avrebbe un nuovo slancio e una nuova motivazione per leggere. Attività sempre di più lasciata abbandonata a sé stessa.

A livello economico, questo potrebbe mantenere a galla anche gli stipendi di editori e autori, dato che un prezzo come 0.99€ verrebbe speso anche a cuor leggero, non dovendo scegliere fra più libri, ma semplicemente acquistando tutti quelli che ci interessano.

Detto questo, per il momento non intendo abbandonare il mitico libro rilegato, sinonimo di prezzi che superano abbondantemente i 10 euro, che però danno una sensazione diversa alla lettura, coinvolgendo anche fisicamente il lettore fra le pagine stampate.

Due correnti distinte che marceranno insieme per un po’ di tempo ancora, prima che il concetto di digitale soppianti definitivamente la carta (…e parlo di necessità, non di moda).